Lui - E allora conta! Quanto fa (Canta accompagnato dal contrabbasso, la melodia è
intensa e appassionata) sei per tre + due cinque/ tre 5 sette /due tre/.
Lei - Fa quarantacinque, quarantacinque, ne sono sicura, ho contato con molta
attenzione, ma....
Contrabbasso - (Appassionatamente) won won won!
Lei - E’ il numero dei baci che mi vorresti dare! Sei lo strumento più dolce, più
intelligente, più simpatico che abbia mai incontrato: sei lo strumento ideale. A
nessun uomo è mai venuto in mente di farmi una dichiarazione d’amore in
numeri.
Gli uomini sono sempre così banali, quando dichiarano il proprio amore.
Sanno dire soltanto: ti amo. Tu, invece, hai inventato la poesia dei numeri, la
musica delle sfere, neanche Pitagora o Einstein sono mai arrivati a tanto!
Lui - Mi dispiace interromperti. cara.....
Lei - (In preda a rapimento). Il contrabbasso non è uno strumento, è l’oggetto magico
che racchiude in sé il segreto del mondo, la poesia, la fantasia i colori, la bellezza
e la gioia trasformate in suono, questo è il linguaggio del contrabbasso.
Lui - Volevo soltanto ricordarti......
Lei Silenzio, silenzio, fai parlare quel meraviglioso oggetto dalle forme
avvolgenti......
Lui - Cara, comprendo il tuo entusiasmo, però......
Lei - Ti prego di non usare parole che non comunicano più nulla, io voglio ascoltare
soltanto la musica del mare e del vento, il rumore dei fiori quando nascono,
dell’erba sotto la pioggia......
Lui - Ascoltami, per favore!
Lei - Che cosa dici? Basta con la squallida realtà di tutti i giorni, ali alla fantasia! la
pittura, la poesia, la musica , ci riscattano dal quotidiano impoverimento dei
valori, dalla morte del sentimento; basta con il logoro, inespressivo linguaggio
degli uomini, basta con le parole....
Lui - Ma sei tu che continui a parlare!
Sempre tu!
Contrabbasso - Won won tararari.
Lei - (Mentre il contrabbasso continua a gorgheggiare) Vibrazioni ci vogliono, onde
sonore che partano direttamente dalle zone profonde della psiche, dai tempi e
dagli spazi inesplorati dell’inconscio collettivo... won won won taritari.
Lui - cara....
Lei - Zitto! won won woon ta ri ra ri, onde sonore mi sfiorano e creano intorno a me
una dimensione musicale dove il tempo non scorre più...Won won won .....ta ri
ra ri ....galleggio in una bolla di sapone infinita......(ri ri riii
melodia)......vedo....un contrabbasso, suonato da una mano invisibile...
Lui - Mi vuoi prestare un attimo di attenzione, per favore?
Lei - Adesso vedo....una grande figura dalle morbide curve femminili china sopra un
uomo...estrae da lui suoni di una dolcezza mai sentita prima...ma ora una luce
investe la figura di donna, la musica più intensa, le carezze musicali di lei si
dissolvono in vibrazioni metafisiche e....finalmente mi rendo conto.... capisco!
non è una donna è....Il contrabbasso che sta suonando l’uomo! tirarirarira won
won...
Lui - Non è possibile fermarla, è in preda ad un raptus dell’immaginazione...
Lei - Ti riconosco: l’uomo sei tu! sei tu! sei tu! dimmi che non è vero, se ne hai il
coraggio!
Lui - Io? neanche per sogno! Se stai zitta un momento, te lo faccio dire da lui che, a
quanto pare, con le donne riesce a comunicare meglio di me.
Il contrabbasso scatena una chiacchierata vivace e pettegola, poi all’improvviso,
intona la più struggente delle melodie (che aveva già intonato prima).
Lui - Spero che adesso mi ascolterai, cara. Ti devo fare una rivelazione sen-sa-zio-na-
le: il contrabbasso sono io.
Lei - Ma caro, si può sapere che cosa stai dicendo?
Io proprio non ti capisco, non ti ho mai capito e....non ti capirò mai!
Commento musicale e conclusivo (e allusivo), mentre lei continua a conversare
con il contrabbasso, in tono intimo.
M. F. Colonna
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