AVVENTURE IN UN BOSCO D'ORO.
Storia vera di un viaggio impossibile.
Tutto è accaduto dentro un sogno o dentro una bolla di sapone. Il
bosco era d'oro, gli alberi d'oro, le case d'oro ed anche la notte era
d'oro invece di essere nera. In quel bosco, gli sciamani dei cinque
villaggi avevano imprigionato il sole, per diventare padroni del
mondo.... e il mondo era senza luce, tutti avevano un freddo
terribile e paura e avevano tanta fame, perché non crescevano più
il grano e i frutti della terra e gli animali stavano morendo. Io e te
abbiamo attraversato il cielo sopra la città, camminando sulla
cresta del vento, poi dentro una nuvola: e, alla fine, ci siamo
trovati nel bosco d'oro. I cinque sciamani hanno creduto che
fossimo un dio e una dea, perché lo spirito dell'albero del pane
aveva detto che solo a due esseri soprannaturali era concesso di
arrivare fin lì. Subito i cinque si buttarono per terra per adorarci e
promisero che l'indomani mattina ci avrebbero portati a vedere il
sole. Il canto degli uccelli ci avvisò che si avvicinava il grande
momento, ma una voce strana, scaturita dall'acqua profonda di un
pozzo, gridò che prima dovevamo raggiungere il fiume sotterraneo
d'argento, che toccava le radici dei due alberi oro-frutto, sotto i
quali era nascosto il grande tesoro degli sciamani. Esitammo
perché la voce sembrava quella del demonio-farfalla, il terrore dei
cinque villaggi, che aveva ali grandi e nere come la notte.
Ma un'altra vocetta, proveniente da una piccola pianta tropicale, si
mise a canterellare: "questa volta il demonio ha detto la verità e
perciò è morto!". Di nuovo felici e liberi dalla paura ci mettemmo
a cercare le fonti del fiume d'argento, sperando, così, di trovare la
strada sotterranea. Allora la voce del vento disse che le fonti del
fiume erano due, una in me, una in te. E disse anche "una strada
vale l'altra...... portano nello stesso luogo". Poi il vento soffiò sulla
barchetta della mia parola e fui trascinata fuori da me
stessa e raggiunsi il fiume dei tuoi occhi, dove si poteva navigare
senza andare a fondo. Decidemmo di risalire insieme quel fiume,
ma naviga naviga non si arrivava mai e tu ti sei addormentato.
Così sono rimasta nel buio più completo. Mentre tu sognavi, io che
ero sveglia lanciai un grido: "le radici degli alberi oro-frutto!".
Qualcosa splendeva proprio vicino alle radici di quegli alberi:
andammo a guardare e vedemmo......diamanti grossi come noci,
perle come uova di passero, rubini come ciliegie, smeraldi zaffiri e
ogni pietra preziosa più bella del mondo. Ci abbracciammo per la
gioia di quella scoperta, ma in noi maturò una decisione
irrevocabile: non avremmo preso neanche una pietra preziosa,
perché il tesoro era già dentro di noi. Il viaggio di ritorno sulle
acque del fiume sotterraneo ci riportò nel bosco d'oro, dove ci
aspettavano gli sciamani dei cinque villaggi, che annunziarono
grandi festeggiamenti per la morte del demonio-farfalla.
Tra i festeggiamenti ci sarebbe stata anche la liberazione del sole. Gli
sciamani, infatti, non sapevano più che farsene di un sole
prigioniero, perché essendo morto il demonio, non volevano più
diventare i padroni del mondo. Quando aprimmo la porta della
casa d'oro dove era prigioniero il sole non vedemmo nulla perché
la luce era troppo forte ma ci sentimmo trasportare da un vento
infinito....in quel momento il sole tornò a splendere sulla terra e i
prati, gli alberi, gli animali e gli uomini, che avevano già dimenticato la sua luce,
credettero di vederlo per la prima volta e
dissero che avevano visto Dio. Allora la città, nel sole, diventò di
tanti colori, ma il fiume dei tuoi occhi era scuro come la notte.
Allora io vi accesi una grande stella. Quando esplose la stella ci
trovammo nel bosco d'oro, affollato di presenze invisibili. Gli
sciamani dei cinque villaggi, che facevano il girotondo nella bolla
di sapone più piccola del mondo, non ci riconobbero.
M. Colonna
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