LOVELY E IL MONDO DELLE PAROLE-IMMAGINI
C'era una volta - e c'è ancora - Lovely, una vivace, giovane fata che abitava nel bosco di un mondo che c'era, ma adesso non c'è più. Per questo Lovely decide di cercare un altro bosco ed un mondo senza fine... e si mette in viaggio. Vede a volo paesaggi incantevoli, foreste e prati verdi, montagne blu, poi abbandona fulminea la terra, visita stelle, costellazioni, ma ovunque sente parlare di fine del mondo e di fenomeni spaventosi. "Le foreste sono minacciate dal fuoco", oppure "il terremoto ha sconvolto tutto il paese", o ancora, tra Andromeda e Orion, "Una cometa grande come una galassia dovrebbe passare nel prossimo secolo". Insomma, perfino tra i folletti cosmici e le maxifate che abitano sulle stelle c'è grande agitazione. Così Lovely, navigando sopra un raggio di luce, ritorna sulla terra, si rinfresca in una goccia di rugiada tra i petali di un fiore, un ciclamino sbocciato sul davanzale di una casa dove abita la scrittrice M. C. Sul fiore Lovely ha un'idea luminosa, entra nella casa della scrittrice attraverso il vetro della finestra, vede M. C. che, seduta alla scrivania, ha intenzione di scrivere una favola. Lovely legge nel suo pensiero... "Un mondo di parole? E' proprio quello che stavo cercando!" pensa e decide: "Entrerò nella sua favola cercherò di costruire un mondo come piace a me". Poi, con un guizzo, si tuffa dentro la penna di M. C.
La scrittrice avverte una specie di vibrazione in tutto il corpo e ... le parole corrono veloci sul foglio bianco. "C'era una volta, e c'è ancora, Lovely, una vivace giovane fata che abita in un bosco di parole-immagini". "Strano inizio" pensa M.C. "ma come mi sarà venuto in mente?". Nel frattempo Lovely ha preso possesso della situazione e viaggia tra le parole del bosco fatato, che si divertono a cambiare continuamente il senso del discorso, mentre le immagini fantastiche cambiano il profilo del bosco:
cedri, aranci, mandorli, pini, querce, pioppi si muovono in una danza di colori e di forme; Lovely con le parole-immagini di M.C. crea paesaggi sempre nuovi e corre veloce da un paesaggio all'altro. Per lei gli anni sono attimi, attraversando il Fiume della vita, raggiunge la favola dell'infanzia perduta che la nonna raccontava a M.C. quand'era bambina: il Bosco dei lillà. In quel bosco incontra la bimba M.C. con le treccine bionde e le dice: "Sai che adesso io e te siamo nella favola che tu scriverai da grande?". "Ma no" risponde M.C. meravigliata "se la scriverò da grande, come possiamo esserci, adesso, io e te?". "Noi due siamo nella favola della nonna" - "ascolta, piccola" insiste Lovely "se proprio non credi alle parole di una fata, vieni con me". La prende per mano e in un attimo-luce si realizza l'incredibile viaggio nel tempo di due favole che si ricongiungono. Così il tempo non esiste più: la scrittrice M.C. è felicissima di ritrovarsi bambina e la bambina M.C. sente con gioia - nel profondo del cuore - che un giorno scriverà una storia simile a quella di nonna Maria.
E tutto per merito di Lovely, la fata buona che aiuta gli scrittori a costruire mondi senza fine ... dove poter abitare in santa pace. E viaggiare ininterrottamente su fiumi di parole cangianti e mille immagini diverse.
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