Lo SCENARIO è il n. 1 (la casa nel bosco)

JUDITH, O DELLA FELICITA'

Il padre non l'aveva mai degnata di uno sguardo veramente paterno.
La madre cercava di passare sopra i veri problemi dell'esistenza
semplicemente facendo finta di niente e cambiando discorso quando
capitava l'argomento sbagliato nelle loro rade conversazioni.
Gli Addams non erano di certo una famiglia infelice, ma non si poteva
nemmeno dire che fossero realmente appagati da quella monotona e
borghese sussistenza che si portavano dietro nelle grigie giornate del
Devonshire.
A Glasgow non succedeva mai niente di nuovo, niente almeno che la famiglia Addams riuscisse a percepire come realmente coinvolgente. Eppure durante l'anno c'erano tanti motivi di distrazione per le famiglie. Viaggi organizzati dalla contea, feste comunali, banchetti commemorativi, cene d'addio di vecchi commilitoni, insomma l'ideale per distrarsi e non pensare a nulla di brutto. Ma lei, povera cocca di mamma, non si rassegnava all'idea che il padre non riuscisse a dimostrarle con efficacia l'amore che provava per lei, nemmeno un piccolo sentimento qualunque riusciva a penetrare quelle fredde, grigie e monotone giornate d'inverno. Era una situazione che lei ormai conosceva perfettamente. Durante il giorno non lo vedeva mai, il padre.
Poi la sera, quando telefonava dalla sua postazione nel bosco, parlava a turno con tutti i componenti della famiglia: prima la mamma, poi Robin, il figlio maggiore, poi la piccola Kate, poi lei, Judith. Quando toccava a lei, era ormai troppo tardi: il tempo stava per finire e insomma non c'era proprio l'occasione per scendere nel dettaglio e si scambiavano quei quattro vocaboli ormai arruginiti e usurati dal tempo per dirsi che tutto andava bene, che aveva fatto i compiti, che si', non aveva problemi e che sarebbe stata contenta di rivederlo nel fine settimana.
Il padre lavorava come guardia forestale nel più rigoglioso dei parchi
extraurbani di Glasgow e doveva fare anche i turni di notte per impedire che i piromani predisponessero le esche durante la notte, o che i bracconieri si preparassero ad esercitare la loro illecita attività protetti dalle tenebre.
Insomma un lavoro duro, snervante e faticoso.
Quando finalmente arrivava il fine settimana, Kate e Robin riuscivano
sempre a prendersi tutte le attenzioni del padre e lei, Judith, rimaneva
sempre alla fine, ad accontentarsi delle ultime, sonnacchiose, parole che il padre pronunciava prima di cadere addormentato nel riposo del sabato
sera.
C'era solo una piccola soddisfazione, quella sera di Pasqua. Il padre le
aveva portato dal parco una ROSA molto bella,L'ULTIMA ROSA della
stagione sì, proprio così, una rosa tutta per lei, solo per lei,
esclusivamente per lei. Ma come mai tutta questa attenzione, questo voleva dire che suo padre si era ricordato di lei: incredibile !
Il padre in realtà non sapeva come comportarsi. Judith, non appena
compiuta la maggiore età, si era subito rivelata una ragazza particolare, con un carattere diverso dai fratelli, uno spiccato senso della personalità, un umore molto spesso instabile e una grande voglia di comportarsi, ogni
giorno, anche a dispetto delle rigide convenzioni della famiglia e del College dove studiava.
Per il padre Judith non era certo il primo dei pensieri.
Aveva altre cose a cui pensare, lui. Tutta la responsabilità del parco che ogni giorno era infestato da bracconieri e piromani, il carattere difficile
della moglie che gli ricordava ogni giorno che lui in quella casa non faceva
niente, gli altri due figli alle prese con la vita nel momento della crescita.
Insomma una famiglia non diversa da tante altre, ma nemmeno simile a
quegli stereotipi di famiglia borghese che si leggono nei romanzi
d'appendice che Judith divorava. Non era facile capire quella famiglia. Non era facile viverci in un modo creativo e rimanendo se stessi, e cercando di farsi strada con le proprie idee.
Un giorno, mentre la mamma preparava la cena, il fratello faceva i compiti e la sorellina stava al telefono con le amiche garrule, schiamazzando come poteva, Judith perse il controllo dei nervi. No, non ce la faceva più, quella casa era diventata troppo estranea al suo carattere introverso e sognatore.
Doveva trovarsi uno spazio tutto suo e soprattutto doveva riuscire a parlare con il padre, che essendo assente era l'unico a non essere colpevole di come andavano le cose in famiglia.
Si mise ad urlare con tutta la voce che aveva in corpo, divenne rossa rossa, gli occhi le schizzavano dalle orbite e aveva ormai perso quella calma a cui i suoi familiari erano abituati.
Tutti si spaventarono: non era mai successa una cosa simile. Judith che urla in casa fino a farsi sentire dai vicini ! Ma che disgrazia, che cosa stava succedendo alla famiglia Addams?
Non potevano nemmeno fare finta di niente perchè Judith continuava ad urlare e voleva finalmente aver ragione di quel deplorevole stato di cose. Si stava facendo giustizia a modo suo.
Un PASSANTE, sentendo le urla, si fermò in strada a guardare dalla
finestra, pensava sicuramente a qualcosa di grave e voleva quasi quasi
chiamare aiuto, quando la madre si affacciò per tranquillizzarlo. -E' così
nelle famiglie moderne- disse tra sè lo sconosciuto: si è perso il senso del
limite !
AL GIORNO D'OGGI LA GENTE CONOSCE IL PREZZO DI TUTTO E NON SA IL VALORE DI NIENTE.
Ma Judith sapeva bene che qualcosa aveva un valore grandissimo per lei: il sorriso di suo padre. E non voleva rinunciarvi.

AQUILDUE