scenario, il mare
Il saggio guardava all'orizzonte le fiamme del crepuscolo domandandosi se
esiste un confine tra giorno e notte, tra luce e ombra, tra essere e non
essere. Il crepuscolo si trasformò in buio e i gabbiani erranti si posarono
sul molo in attesa della notte, ma lui restava lì, sospeso nel suo pensiero
come in una bolla leggera al di sopra del mondo.
Il folle stava trascinando
il suo corpo sofferente per la banchina urlando a squarciagola il suo
dolore. Quando vide il saggio nella sua bolla arrestò il passo, e rimase
immobile, come di pietra, a fissarlo. Qualcosa di innaturale accadde allora:
il folle cambiò forma e aspetto, come fosse rinato, e disse tra sé
e sé,
osservando un'onda senza spuma: "Ho parlato anche troppo oggi, ora
voglio osservare la vita".
Marina