PARTE PRIMA
Tutto inizia con una serie di suoni ben poco armonici, disarticolati, che si
susseguono a ritmi irregolari: qualcuno suona il contrabbasso, o meglio si esercita
ad estrarre da esso rumori di tipo assai poco musicale. Ripetizione monotona, anche
un poco angosciante.
Pausa di silenzio.
Lei - Ma si può sapere che cosa stai facendo?
Lui - Un esperimento.
Lei - Musica sperimentale? ci mancava anche questa! Ho i nervi a pezzi.
Lui - Non hai capito. Si tratta di una cosa diversa: assolutamente diversa. Un
esperimento che non ha precedenti.
Lei - Capisco sempre di meno.
Lui - E allora abbi la pazienza di ascoltarmi fino in fondo!
(continuando a suonare)
Lei - Fermati, parla, spiegati, dunque, mi hai incuriosito.
Lui - (smette di suonare) Tu conosci il profondo, intimo rapporto che mi lega al mio strumento. Io e lui
siamo una cosa sola. Attraverso il contrabbasso io scendo nelle pieghe ultime
della materia e le chiamo alla vita, perché la musica è vita, è profondità
metafisica che nasce dal cuore stesso della realtà, è il respiro, l’anima del
mondo.............
Lei - Interessante, suggestivo, pieno di attrattive misteriose, tutto ciò reca impresso il
segno inconfondibile del tuo genio, ma continuo a non capire.........
Lui - (Irritato) Eh, lo so! Ti ho pregato di ascoltarmi fino in fondo. Ebbene, io.....io
voglio riscattare il mio strumento dalla sua condizione di oggetto, annullare ciò
che mi separa da lui, fare che lui sia me in maniera definitiva, totale, voglio.......
Lei - Ma che stai dicendo?
Lui - Voglio dare al mio contrabbasso quello che ancora gli manca: la parola.
Lei - A questo punto, secondo te, io dovrei aver capito.....
Lui - Certo. E’ tutto estremamente chiaro.
Lei - (Con ironia) Sì, sì è tutto chiaro. Certo, certo.......
Lui - Prima che tu entrassi, gli stavo insegnando l’alfabeto.
Lei - (sarcastica) Adesso sì che ho capito! Prima che io entrassi, gli stavi insegnando l’alfabeto: è
tutto chiaro. Vado in camera mia, se non ti dispiace. Devo rinforzare i bottoni
alla tua giacca. Devo rinforzare i bottoni.(sottolineando con la voce) E’ tutto
estremamente chiaro.
Lui - Con lei è sempre così: non riusciamo a comunicare. E non riusciamo a comunicare
perché lei è vittima di un'illusione: è convinta di poter capire. Se riuscisse a
convincersi che non capisce perché non c'è niente da capire, tutto sarebbe chiaro, tra me
e lei, una volta per sempre. lo domando a chiunque abbia un minimo di buon senso: che
cosa c'è da capire nel fatto che io sto insegnando a parlare al mio contrabbasso? E' una
realtà: punto e basta. Ma no: lei si ostina a voler capire altre cose immaginarie, anzi
inimmaginabili, che si dovrebbero nascondere dietro a questa realtà. Corre dietro ai
fantasmi, lei. Con lei, le parole con comunicano più nulla, per colpa della sua
inguaribile illusione. Con il contrabbasso, invece, il discorso fila sempre perfettamente.
Credetemi (aria di complicità) gli oggetti hanno un'anima sta a noi artisti risvegliare
l'anima degli oggetti .... farli parlare .... (guarda affettuosamente il contrabbasso) Ci
comprendiamo alla meraviglia, io e lui. E riusciamo a comunicare con l'intero
universo! State a sentire: (Suona le prime note di una struggente melodia). Avete
capito?
Tutto quello che avete capito gliel'ho detto io.
Lei - (Entrata all'improvviso, ha ascoltato la melodia con intensa partecipazione) Sì, sì, è
tutto chiaro. Ma rimane un dubbio insolubile: sei sicuro che loro, cioè i tuoi
spettatori, abbiano capito proprio quello che tu hai detto? quali prove hai che lo
abbiano capito?
Lui - Finalmente!
Lei - Finalmente che cosa?
Lui - Hai capito che non si può capire..... che nessuno può capire fino in fondo per un
semplice fatto: io sono io, tu sei tu, gli altri sono gli altri.
Lei - ......... io sono io, tu sei tu, è vero, e tu sei sempre pieno e strapieno di certezze......
hai avuto mai un dubbio, tu?
Lui - Certo, il dubbio è il limite tra più verità e nessuno al mondo è mai riuscito ad
eliminarlo. Ma non cambiamo argomento. Vedi ......io penso di aver trovato la
chiave di tutto nel linguaggio della musica ....... il segreto sta nel codice .........
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