LA CITTA' DI VENTO.
Lo scrittore e giornalista Nikolas Wonder aveva deciso di affrontare
molti giorni di viaggio per raggiungere un piccolo paese sperduto tra
i monti Kailas, vicino alle sorgenti del Bramaputra. E questo perché aveva
sentito dire da stampa e televisione che a Tai-Ge accadevano fatti inspiegabili,
sparizioni misteriose. Ma più di tutto era stato colpito dalle parole
di un vecchio contadino, originario di quei luoghi: "Vai a Tai-Ge" gli
aveva detto "lassù non esiste la morte" "Come! che vuoi dire?" aveva chiesto
Wonder, ma non aveva ottenuto risposta.
La curiosità su Tai-Ge non gli dava pace; così decise di partire. Dopo
una breve tappa a Calcutta, risalì il Gange fino a Patna e, in treno,
si diresse a nord. Raggiunse la città di Saka in aereo e in corriera i
monti Kailas. Da quel momento in poi, accompagnato da una guida, si mise
in cammino verso le fonti del Bramaputra.
Dopo circa una settimana di viaggio gli apparve Tai-Ge, magica e solitaria
nel fuoco del tramonto. Sullo sfondo del cielo si disegnò un'ombra scura.
"Wa ti kama li man su Kaita?"
"Su Kaita? ... che cosa vuol dire? io non capisco" rispose Nik
allo sconosciuto, che gli sorrise e gli strinse la mano.
"Certo, voi non potete comprendere la nostra lingua ...."
"Chi siete?" domandò Wonder, mentre da una finestra illuminata
si diffondevano le note di una melodia orientale.
"Sono Shi-Lai, benvenuto a Tai-Ge, un luogo dove si parla, si canta
e si danza"! disse il vecchio "posso aiutarla?"
"Grazie" rispose Nik con sollievo "è già
un grande aiuto che lei conosca la mia lingua. Io sono Nik Wonder, giornalista
inglese".
"Come mai da queste parti?"
"Voglio fare un'inchiesta ... su certe sparizioni misteriose che
si dice avvengano qui."
"Sparizioni avvengono, è vero, ma perché le definisce
misteriose? Il ciclo della vita e dell'esistenza comprende l'essere e
il non-essere".
Wonder avrebbe voluto fare altre domande, ma fu vinto dalla stanchezza.
Il vecchio lo accompagnò nella Locanda del sole, dove avrebbe mangiato
e dormito, poi si accomiatò con gentilezza.
La mattina dopo Wonder si svegliò agitato. Nella sala d'aspetto
della locanda c'era Shi-Lai, sorridente come sempre.
"Ha dormito bene, signor Wonder?"
"Bene, grazie" rispose Wonder "ho anche sognato".
"Il sogno è pensiero profondo. Ricorda il suo sogno?"
"No, l'ho dimenticato, ma .... perché me lo chiede?"
Wonder fu assalito da uno strano turbamento.
"Il sogno è oblio. Dimenticare il sogno è oblio dell'oblio"
"La notte è passata, Shi Lai, il giorno è ricerca della
verità. Mi ascolti, per favore", disse Wonder "è
vero che qui, dieci giorni fa, un uomo è sparito nel nulla?"
"Un uomo e tanti altri uomini e donne, da sempre".
"Non capisco".
"Deve imparare a capire in modo nuovo, con tutto l'essere, non solo
con il pensiero. E non dimentichi: molte sono le facce della verità"
"La verità è una sola, Shi-Lai, e bisogna scoprirla".
"Questo non è vero, qui .... è difficile, se non impossibile,
scoprire la verità ... ricordi che si trova in un mondo diverso
... Tai-Ge non è Londra, Signor Wonder".
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