Quando il sole scomparve
all'orizzonte, sentì freddo e angoscia profonda. Allora strofinò
nella roccia la pietra rossa e una fiamma illuminò il buio. Hiraim
si riscaldò alla fiamma e si addormentò. Mentre dormiva, sognò
un'aquila immensa che gli offrì un passaggio e poi spiccò il volo
verso la cima della montagna. Raggiunta la vetta, appoggiò il
giovane sopra uno sperone di roccia da quale scaturiva una
sorgente. "Qui nasce il fiume della vita" pensò Hiraim e gettò la
terza pietra nella sorgente, che si gonfiò di onde spumeggianti,
divenne un fiume e cominciò a correre dalla montagna verso il
cielo. Hiraim fu trascinato via dalle acque veloci e provò gioia e
paura quando il fiume sfociò nel Mare del desiderio, che non
aveva né principio né fine. Ormai non sperava più di raggiungere
la riva, ma il Delfino-custode ebbe compassione di lui e lo guidò
verso terra. Hiraim non credeva ai suoi occhi: era approdato alla
spiaggia di Bengal e, in fondo alla spiaggia, c'era il suo paese,
tutto bianco sotto la luna: "Ma questo non è un sogno!" gridò. "E'
la realtà" disse sorridendo l'uomo delle tre pietre. "Vuoi tornare nel
sogno?" Hiraim si concentrò chiudendo gli occhi, poi li riaprì: a
pochi metri da lui, la barca oscillava sull'acqua. Ad un tratto il
vento gonfiò le vele e il ragazzo fece appena in tempo a saltare
dentro. Sciolse gli ormeggi ...... e si mise nuovamente in viaggio.
Navigò per lunghi giorni col sole, con la pioggia e con l'aiuto del
vento, finché raggiunse il mare più profondo. Lì trovò ad
aspettarlo l'aquila della montagna, che la riportò alla fonte del
Fiume della vita. Allora il sogno finì: e Hiraim rimase sulla cima
della montagna a domandarsi se stava sognando o no.
M. Colonna
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