Denti di cane
E
Altre piante di prato


Di
Giovanni Francomacaro


Questa raccolta di note di frammenti e di progetti, scritta dove capitava, su una panchina, alla luce di un lampione, oppure mentre il mio cane giocava a rincorrere una palla, è una figlia trovatella: non avrebbe potuto vivere, né crescere, senza l'incoraggiamento e l'apprezzamento di un'anima buona e gentile.
A quest'anima vada ogni merito per questo lavoro, nel caso ve ne fosse, a me rimanga il biasimo per la mia presunzione, anche se, mi auguro, tutti gli amici cui regalerò il manoscritto, lo leggano, se avranno voglia, con un pizzico d’indulgenza.
Per quanto riguarda il senso, il significato di questo lavoro, dico subito che è inutile cercarlo: neppure io riesco a vederlo. Ho scritto questi appunti come avrei potuto fare le parole crociate; alla fine, adesso che li ho più o meno ordinati, ancora non so se sono riuscito a rispondere alla prima definizione orizzontale: “E’ vivo ma non è un animale, chi è?”

Gianni