P: Il tuo pianeta è così piccolo che in tre passi puoi farne il giro. Non hai che da camminare per rimanere sempre dalla parte esposta al sole. Quando vorrai riposarti camminerai così che il giorno durerà finché vuoi.

L: E vero, ma ciò che desidero di più è dormire.

P: Non hai fortuna. Ma lascia che ti dica che fra tutte le persone che ho incontrato nel mio viaggio tu sei il solo a non sembrarmi ridicolo.
Forse perché ti occupi di altro che non di te stesso. Da oggi hai un amico in più.

L: Grazie. Buon giorno.

P: Ciao.

G: Ecco un esploratore. Da dove vieni?

P: Vengo da molto lontano. Che cos'è questo grosso libro?

G: Sono un geografo.

P: Che cos'è un geografo?

G: E un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le citt, le montagne e i deserti.

P: E molto interessante. Questo finalmente è un vero mestiere! Il vostro pianeta è molto bello. Ci sono degli oceani?

G: Non lo posso sapere.

P: Ah. E delle montagne.

G: Non lo posso sapere.

P: E città, fiumi o deserti?

G: Neppure questo posso sapere.

P: Ma siete un geografo!

G: Esatto. Ma non sono un esploratore. Manco completamente di esploratori. Non è il geografo che va a fare il conto delle città, dei fiumi, delle montagne, dei mari e dei deserti. Il geografo è troppo importante per andare in giro. Non lascia mai il suo ufficio ma riceve gli esploratori, li interroga, e prende degli appunti sui loro ricordi. E se i ricordi di uno di loro gli sembrano interessanti, il geografo fa fare un'inchiesta sulla moralità dell'esploratore.

P: Perché?

G: Perché se lesploratore mentisse porterebbe una catastrofe nei libri di geografia. Ed anche se bevesse troppo.

P: Perché?

G: Perché gli ubriachi vedono doppio e il geografo annoterebbe due montagne laddove ce n'è una sola.

P: Io conosco qualcuno che sarebbe un cattivo esploratore.

G: E possibile. Poi, se la moralità dell'esploratore sembra buona, si fa un'inchiesta sulla sua scoperta.

P: Si va a vedere?

G: No, è troppo complicato. Ma si esige che l'esploratore fornisca le prove. Per esempio, se si tratta di una grossa montagna, si esige che riporti delle grosse pietre... Ma tu hai detto di venire da lontano. Tu sei un esploratore, devi descrivermi il tuo pianeta. ( Il geografo si prepara a scrivere). Allora?

P: Il mio pianeta non è molto interessante. Ho tre vulcani, due in attività e uno spento.

G: (Scrivendo) ...E uno spento.

P: Ho anche un fiore.

G: Non annotiamo i fiori.

P: Perché? Sono la cosa più bella.

G: Perché i fiori sono effimeri.

P: Che cosa vuol dire effimero?

G: Gli atlanti geografici sono i libri più preziosi perché ciò di cui parlano non cambia mai. E molto raro che una montagna cambi posto o che un oceano si prosciughi.

P: Ma i vulcani spenti si possono risvegliare.

G: Che i vulcani siano spenti o in azione è lo stesso per noi. Quello che conta è il monte, quello non cambia.

P: Ma cosa vuol dire effimero ?

G: Vuol dire che può scomparire presto.

P: Il mio fiore è destinato a scomparire presto?

G: Certamente.

P: Il mio fiore è effimero e non ha che quattro spine per difendersi dal mondo! E io l'ho lasciato solo! Devo tornare da lui al più presto ma prima voglio visitare un ultimo pianeta. Quale mi consigliate?

G: Il pianeta terra. Ha una buona reputazione...
Ci sono più di cento re, settemila geografi, novecentomila uomini d'affari, sette milioni di ubriaconi, trecentododici milioni di vanitosi e un totale di tre miliardi di adulti!
Pensa che prima dell'invenzione dell'elettricità c'erano quattrocentosessantaduemila lampionai.

P: Va bene. Parto subito, non voglio perdere tempo. Arrivederci signor geografo.

G: Arrivederci, piccolo esploratore.

Il piccolo principe esce.


SCENA TERZA ( Cap. XVI - XXIII )


Un deserto con un cespuglio di rose e una grossa pietra.
Entra il piccolo principe.

P: Ho paura di aver sbagliato pianeta. Sulla terra dovrebbero esserci miliardi di persone ed io non vedo nessuno.

Rs: Buon giorno.

P: Buon giorno. Chi siete?

Rs: Siamo delle rose.

P: E incredibile.

Rs: Cosa incredibile?

P: Mi credevo ricco di un fiore unico al mondo e invece vedo che qui pieno di rose. Su quale pianeta sono sceso?

Rs: Sulla terra, in Africa.

P: Ah!... Ma non c'è nessuno sulla terra?

Rs: Questo è un deserto e non c nessuno nel deserto.

P: E dove sono gli uomini?

Rs: Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li ho visti passare molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto.

V: Buon giorno. ( Il piccolo principe si volta ma non vede nessuno).

V: Sono qui, dietro la pietra.

P: Chi sei?

V: Sono una volpe.

P: Vieni a giocare con me. Sono così triste...

V: Non posso giocare con te, non sono addomesticata.

P: Ah, scusa... Ma cosa vuol dire addomesticare?

V: Non sei di queste parti, tu. Cosa cerchi?

P: Cerco gli uomini.

V: Uomini! Hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso. Allevano anche galline. E il loro solo interesse. Tu cerchi galline?

P: No. Cerco solo amici. Ma cosa vuol dire addomesticare?

V: E' una parola ormai dimenticata. Significa creare legami

P: Creare legami?

V: Certo! Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.

P: Comincio a capire. C'è un fiore... Credo che mi abbia addomesticato...

V: E possibile. Capita di tutto sulla terra...

P: Oh! Non sulla terra.

V: Su un altro pianeta?

P: Sì.

V: Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?

P: No.