Entra il piccolo principe.

P: Ciao!

A: Ciao.

P: Che cos'è quella cosa?

A: Non è una cosa... vola. E' un aeroplano. (Fieramente) E' il mio aeroplano.

P: Come? Sei caduto dal cielo!

A: Sì

P: Ah! Questa è buffa... Ah ah ah. Allora anche tu vieni dal cielo! Di quale pianeta sei?

A: Tu vieni dunque da un altro pianeta?

P: L... (Il piccolo principe indica un punto nel cielo).

A: Da dove vieni? Dov'è la tua casa?

P: Certo che su quello non puoi venire da molto lontano...

A: Ho studiato astronomia ma non.... Sì, ora ricordo. Credo che da queste parti sia conosciuto come asteroide B 612.
Questo asteroide stato visto per la prima volta da un astronomo turco. Aveva fatto allora una grande dimostrazione della sua scoperta a un congresso internazionale ma, vestito da turco com'era, nessuno lo aveva preso sul serio.
Lo stesso astronomo rifece la sua dimostrazione vestito all'europea, in giacca e cravatta, e questa volta tutto il mondo fu con lui. I grandi sono fatti così.

P: E perché gli fu messo questo strano nome, B 612?

A: Perché i grandi amano le cifre. Se gli parli di un nuovo amico non si interessano mai delle cose importanti. Non ti chiedono mai: Qual'è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?
Invece domandano: Quanti anni ha? Quanti fratelli ha? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?
Se voi dite ai grandi: Ho visto una bella casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre, dei colombi sul tetto e delle pecore in giardino loro non arrivano a immaginarsela. Bisogna dire: Ho visto una casa da dieci miliardi e allora esclamano: Com'è bella!... Ma, mi stai ascoltando? A cosa pensi?

P: Mi disegni, per favore, una pecora?

A: Cosa?

P: Per piacere, disegnami una pecora.

A: Va bene. Prima, però devi indovinare cos'è questo. (Disegna un cappello).

P: Un boa che ha mangiato un elefante.

A: Bravo! E una specie di esperimento che mi serve per capire la gente. In genere i grandi ci vedono solo un cappello e con loro puoi parlare allora solo di automobili, di calcio, di politica o di cravatte. Tu invece hai dimostrato di saper vedere anche dentro le cose.

P: Comunque io non voglio l'elefante dentro il boa. Il boa è molto pericoloso e l'elefante molto ingombrante. Dove vivo io è tutto molto piccolo. Ho bisogno di una pecora: disegnami una pecora.(Antonio disegna una pecora).

P: No! Questa pecora è malaticcia. Fammene un'altra.(Antonio disegna un'altra pecora).

P: Lo puoi vedere da te che questa non è una pecora. E un ariete. Ha le corna.(Antonio disegna un'altra pecora).

P: Questa è troppo vecchia. Voglio una pecora che possa vivere a lungo.(Antonio disegna una scatola con tre fori).

A: Questa è soltanto la sua cassetta. La pecora che volevi sta dentro.

P: Questo è proprio quello che volevo. Pensi che questa pecora mangerà molta erba?

A: Perché?

P: Perché dove vivo io è tutto molto piccolo.

A: Ci sarà certamente abbastanza erba per lei, è molto piccola la pecora che ti ho data.

P: Non così piccola che... oh, guarda! Si è messa a dormire... Quello che c'è di buono è che la cassetta che mi hai dato le servirà da casa per la notte.

A: Certo, e se sarai buono ti darò pure un paletto e una corda per legare la pecora durante il giorno.

P: Legarla! Che buffa idea.

A: Ma se non la leghi andrà in giro e si perderà

P: Ah ah ah Ma dove vuoi che vada?

A: Dappertutto... Dritto davanti a s...

P: Non importa, è talmente piccolo da me! Dritto, davanti, a sinistra, non si può andare molto lontano... E dimmi, pensi che questa pecora mangerà anche gli arbusti?

A: Penso proprio di sì.

P: Ah, sono contento. Allora mangerà anche i baobab.

A: Ma i baobab non sono arbusti ma alberi grandi come chiese! Per estirparli avrai bisogno di una mandria di elefanti.

P: Ah ah... No sul mio pianeta non c posto per una mandria di elefanti. Bisognerebbe metterli gli uni sugli altri... Però i baobab prima di diventare grandi cominciano con l'essere piccoli come arbusti.

A: E vero. Ma perché vuoi che la pecora mangi i piccoli baobab?

P: Beh, si capisce! Vedi, sul mio pianeta, come su tutti i pianeti, ci sono erbe buone e erbe cattive. Quando nasce un ramoscello di rosa si può lasciarlo spuntare come vuole, ma se si tratta di un ramoscello di baobab bisogna strapparlo subito, appena lo si è riconosciuto. Infatti se si arriva troppo tardi non si riesce più a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta, lo trapassa con le sue radici. Se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare... E una questione di disciplina.
Quando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta strappando i baobab appena li si distingue dai rosai ai quali assomigliano molto quando sono piccoli. E' un lavoro molto noioso ma facile.
Dovresti fare un bel disegno per fare entrare bene questa idea nella testa bambini del tuo paese...

A: Ora capisco perché ti interessa che la pecora mangi i baobab! ( Ricominciando a tentare di svitare il bullone del motore).

P: Ma se una pecora mangia gli arbusti mangia anche i fiori?

A: Beh, sì... una pecora mangia tutto quello che trova.

P: Anche i fiori che hanno le spine?

A: Sì, anche i fiori che hanno le spine.

P: Ma allora le spine a cosa servono?

A: Le spine a cosa servono? (Fermandosi dallo svitare il bullone). A niente, è pura cattiveria da parte dei fiori! (Irritato. Ricomincia a lavorare).

P: Oh!... Non ti credo. I fiori sono deboli, ingenui. Si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine... E tu credi che i fiori...

A: Ma no! Ma no! Non credo niente! Ho risposto una cosa qualsiasi. Mi occupo di cose serie, io!